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Zar II: Carattere e morfologia!
Parecchi anni fa, quando iniziai a selezionare il mio cane da Pastore dell’Asia centrale, scelsi subito di prediligere il carattere dei miei soggetti piuttosto di quanto era già diffuso allora nella razza, ovvero la ricerca di un cane molto molossoide e di grandi dimensioni.
Anche se non avevo ancora visitato l’Asia centrale, le mie basi di “antica” cultura cinofila mi facevano comunque immaginare che un cane troppo grande e pesante non sarebbe mai stato ideale per un buon lavoro di guardia, indipendentemente da quale zona del mondo potesse provenire.
All’inizio non fu sicuramente facile remare contro corrente, anche se oggi, visti i risultati e l’attuale risposta del pubblico, rifarei nuovamente tutto il mio percorso senza alcuna esitazione. Ebbi anch’io la tentazione di accaparrarmi qualche “pachiderma” da 80/90Kg ma mi accorsi subito che, come negli uomini, spesso l’apparenza inganna ed i soggetti molto imponenti in pratica non sono poi così forti e spesso la salute non è nemmeno dalla loro parte.
Nel periodo che tutti si facevano battaglia a suon di chili e centimetri al garrese, io giravo già gli allevamenti dell’ Est Europa per “stanare” cosa c’era ancora rimasto nella razza con autentico carattere.
Molti si aggrappano ancora oggi, per contrastare quanto di evidente produco sotto il profilo della funzionalità, dicendo che io ricavai i miei cani da linee di sangue ungheresi mentre le più originali (..chissà perché!), dovrebbero essere quelle russe (…gli stessi russi vendettero fin dai primi anni molti cani dell’Asia centrale ai paesi dell’Est circostanti e tutto ciò avvenne prima di quando iniziassero a selezionare il “loro” cane di oggi, ormai molto lontano dall’antico cane aborigeno).
Ma io non mi posi mai questi inutili problemi (fortunatamente), mi limitai solo, da “San Tommaso” quale sono, a verificare quanto coraggio e determinazione dimostrassero i soggetti che incontravo nei vari allevamenti sparsi per il mondo, certamente che se decisi di non acquistare mai troppi cani russi, credo che un motivo ci sarà stato!
Un giorno feci addirittura Cuneo-Napoli e Napoli-Cuneo in automobile, in meno di 24 ore, per andare a vedere un soggetto “mitico” che era appena arrivato dai paesi sovietici, in teoria doveva essere un vero un leone ma in pratica, aldilà della sua altezza e di alcune ecchimosi arrossate che presentava sui gomiti, mi impressionò molto di più la bontà della pizza margherita che mangiai nel partenopeo che il carattere di quel così tanto decantato. Certamente non posso escludere che in una nazione così grande come la Russia possano esistere buoni cani, posso solo dire che per ora ne ho incontrati veramente pochi.
A suo tempo, nella cinofilia ufficiale ero un emerito sconosciuto in quanto non avevo mai presenziato a nulla di agonistico, la mia cultura proveniva “solo” dall’esperienza diretta e dalla tradizione di famiglia. Da bambino, oltre a vivere tutto il giorno con i cani di mio padre, mi capitava addirittura di dover “fare io il cane”, da caccia. Per stanare la selvaggina nascosta dai campi di gran turco, le squadre di cacciatori di un tempo erano soliti coinvolgere tutti i loro figli per far “battere” la zona ed io, che non razionalizzavo ancora cos’era la caccia per divertimento, mi sentivo molto importante e gratificato per quella mansione che mi veniva affidata. Spesso, alla fine della giornata, ero più sporco e bagnato del mio cane e ricordo che anche in pieno inverno si stava fuori tutto il giorno fra i boschi, spesso mangiando solo un panino, anche sotto la pioggia scrosciante o a temperature molto basse. Ma quelli erano altri tempi, non era preistoria ma vivevano altri uomini che crescevano altri figli …ed altri cani.
Quando iniziai ad allevare il MIO cane da pastore dell’Asia centrale, ricevetti subito alcune telefonate dei primi sedicenti esperti che mi interrogavano sulle linee di sangue che stavo utilizzando, attribuendo ad alcune di quelle sicure caratteristiche e prestazioni che tutti i cuccioli avrebbero dovuto possedere omogeneamente.
Ci fu anche per me il periodo che credevo a tutto quanto sentivo di “inverosimile” sulla razza, ma ben presto iniziai a capire che se desideravo ottenere i cani che oggi possiedo, era necessaria un’impegnativa e meticolosa selezione. Iniziai il mio lavoro adottando alcuni criteri di cinofilia sentiti in quei pomeriggi d’inverno, fra autentici cacciatori e uomini di altri tempi e solo dopo completai l’opera con le mie esperienze in Asia centrale, fra i pastori nomadi ed i loro cani aborigeni. Fu veramente curioso constatare che molti principi dei pastori medio asiatici erano molto simili a quelli dei miei “vecchi”, in effetti capii presto che entrambi utilizzavano cani VERI che si guadagnavano la razione di cibo quotidiano.
Come ho sempre pensato che l’atleta “campione” di molti sport possegga un fisico divinamente perfetto, non tanto perché studiato a tavolino, ma perché forgiato da anni di duri allenamenti mirati ad ottenere i risultati raggiunti, credo che la stressa cosa valga anche per i cani da lavoro. All’ultimo dei miei corsi, un veterano cinofilo mi ha detto:”Per offrire ottime prestazioni nel lavoro, un cane deve possedere un fisico perfetto!”. Ed io sono assolutamente d’accordo, l’importante è capire cosa significa “fisico perfetto”!
Secondo me, prima di stilare ufficialmente lo standard di una razza, si dovrebbe verificare di quale fisico sono dotati la maggior parte dei soggetti che svolgono eccellentemente il lavoro per il quale è stata creata la razza. Si può ancora parlare di cane da pastore dell’Asia centrale se poi è impossibile incontrarne di simili proporzioni nello stesso continente dove vengono seriamente utilizzati? Si può continuare a parlare di cane da Pastore dell’Asia centrale da guardia se la maggior parte dei soggetti di certe dimensioni e premiati in esposizione lasciano entrare chiunque nella loro proprietà?
Anche a me sarebbe piaciuto produrre quanto era più facilmente vendibile, ovvero cani enormi dal carattere di ferro, ma dopo alcune cucciolate mi resi conto che tutto questo non era possibile.
Le dimensioni e la morfologia di questo cucciolone di 2 anni, nipote di Burka e di Kimè, che vedete nella foto, potrebbero essere scelte come un buon riferimento di quanto dovrebbe essere grande al massimo un ottimo guardiano di questa razza. Quando si supera di molto queste proporzioni il cane inizia a perdere la sua rapidità di azione, la voglia di lavorare, la grinta di rifiutare l’estraneo e molte altre attitudini. E’ anche vero che ci possono essere sporadiche eccezioni ma anche nei cani le stesse confermano la regola: non è sicuramente possibile impostare un criterio di selezione morfologica basandosi su quanto può accadere una volta ogni tanto.
Zar II rappresenta un ottimo equilibrio fra carattere e fisicità. Infatti in questa cucciolata nacquero altri 3 fratelli e non a caso ne risultarono uno più minuto fisicamente ma dal carattere ancora più esplosivo ed uno più imponente ma più lento nei movimenti e con inferiore diffidenza.
E’ molto facile immaginare che la morfologia del cane da pastore dell’Asia centrale, il più antico del mondo, si forgiò nei millenni attraverso una selezione naturale dei suoi antenati, ovvero i lupi di quelle zone. Vi prego di non considerare quanto affermato da chi desidera sognare: ovvero che un giorno esistette un mitologico molosso del Tibet dal quale deriva il nostro attuale cane centro-asiatico. L’ingrossamento del canide, in tutto il mondo ed anche in Asia centrale, non fu altro che la conseguenza naturale dell’addomesticamento dei primi lupi che, per varie ragioni, optarono di affiancarsi agli uomini sopravvivendo con i loro scarti di cibo piuttosto che organizzarsi per la caccia. Quindi ne derivarono animali meno nevrili dei loro antenati e più appesantiti per la scomparsa necessità di cacciare.
La splendida morfologia di Zar II è facilmente comprensibile anche paragonando la sua testa con quella di questo cane, scelto dallo stato turkmeno come rappresentazione della razza sul calendario tascabile del 2011.
Credo che più turkmeno di Zar II non so chi ci possa essere, ma con una grande differenza rispetto a tanti altri che vengono decantati sui siti di tutto il mondo, lui è uno dei “nostri”: ovvero dell’allevamento “Il Turkmeno” ed il suo carattere è frutto della mia selezione!
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