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ARA : …più che una femmina, sembra una “tempesta”!
Alcune settimane fa sono stato in Sicilia per tenere una sessione del mio corso base sul cane da guardia, organizzato da Francesco e Davide di Trapani, per conto della FICG - Federazione Italiana Cani da Guardia.
Ma la principale motivazione per cui mi trovavo nel sud Italia era perché avevamo organizzato ormai da tempo un’escursione nell'entroterra della Trinacria, dove sarebbe forse stato possibile incontrare ancora qualche pecoraio che utilizzava l’antico “Cane di Mannara”, un mitico cane da pastore, ormai in via d’estinzione, di cui si narrano le leggende più disparate sul suo irriducibile carattere e che fortunatamente qualcuno ha iniziato da un po’ di tempo a prodigarsi per evitare la sua totale estinzione. Poi, neanche a farlo apposta, il giovedì precedente era stato organizzato a Palermo il primo convegno sulla razza, visto che si sta sperando nel riconoscimento dell’ENCI ed allora ne ho approfittato per acquisirne più informazioni possibili.
Il nostro itinerario di ricerca si è invece ramificato fra i pascoli adiacenti ad alcuni paesi tipo: Corleone, Roccamena, Palazzo Adriano, Prizzi, Bisaquino, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Bagnitelle, Camporeale, Montalbano ed altri ancora, ma di autentici "Cani di Mannara" che affiancavano i pastori non ne abbiamo quasi trovato traccia.
Maschio di “cane di mannara” di proprietà del Dott. Miceli - Monreale (Pa)

Altro maschio di “cane di mannara” di proprietà del Dott. Miceli - Monreale (Pa)

Il mio grande interesse per tutte queste razze “nostrane” di cani da pecore è motivato dal fatto che le loro probabili origini ricondurrebbero all'antico cane da pastore medio-asiatico, ovvero quello che io seleziono da anni nel mio allevamento come guardiano della proprietà. E sono proprio le mie continue ricerche in più direzioni che mi riportano sempre alle stesse conclusioni, ovvero che l’autentica morfologia del cane da Pastore dell’Asia centrale non fu mai quella che si vuole oggi “vendere” ai profani, ovvero un cane di mastodontiche proporzioni, con teste gigantesche, occhi cadenti, etc., bensì un cane da lavoro assolutamente sobrio e funzionale, come d’altronde è ancora possibile incontrarne oggi in ogni pascolo dell’Asia centrale. Infatti è sempre curioso constatare come anche gli altri derivati della razza si siano sempre mantenuti molto simili nelle proporzioni a quelli che io allevo da sempre.
Credo che un tempo anche in Sicilia, come in tutte le altre realtà pastorali, accadesse come tutt’oggi nell’Asia centrale più continentale, ovvero che i cani si accoppiassero fra di loro secondo le più semplici leggi naturali ma nello stesso tempo le più antiche e funzionali. Il primo cane di passaggio, indipendentemente dalla provenienza, se capace di dominare sui maschi del pecoraio, copriva la femmina in calore di turno e se i cuccioli si dimostravano buoni con le pecore e audaci contro i predatori venivano impiegati senza alcuna remora, in quanto il pastore sapeva benissimo che un “sangue nuovo” di un soggetto dominante non poteva portare altro che benefici al suo lavoro, visto che si era dimostrato negli scontri superiore ai sui cani che aveva utilizzato fino a quel momento. Infatti i colori che si possono riscontrare nei cani da gregge di tutto il mondo, sono i più disparati come lo furono sempre anche quelli dell’attuale “candido” pastore Maremmano-Abruzzese, che prima della “raffinata” selezione di chi volle crearne una razza precisa, si presentava anche completamente nero, oppure a chiazze bianco nere, bianco con ombrature beige, etc.
Oggi invece nella cinofilia moderna si parla continuamente di purezza, di “standard”, di campioni, perché il business che ruota attorno ai cani è molto rilevante ed ognuno vuole avere un argomento da vendere in esclusiva ai propri clienti, ma un tempo sopravvivevano solo i cani veri, ovvero i più rustici ed immuni alle malattie, quelli maggiormente abili a cacciarsi il cibo di notte, i più forti caratterialmente ed astuti nel trovare sempre la soluzione ottimale alle tante difficoltà che la vita presentava sia agli uomini che ai loro animali.
Da quanto ho appreso al convegno sul “Cane di Mannara”, è già stato coniato uno standard provvisorio di questo cane da pastore siciliano che presto otterrà senza dubbio il riconoscimento dall’ENCI – Ente nazionale della Cinofilia Italiana. Spero solo che almeno per questo cane rustico, non inizieranno ad imperare subito i soliti fanatici delle misure e delle proporzioni, come invece spesso accade, viceversa saranno poi considerati di razza solo più quelli di una certa altezza minima e di una relativa lunghezza, con una testa particolare, etc., Quello sarà nuovamente l’inizio della fine di un atro cane antico, come lo è già stato per molte razze da pastore portate ogni domenica alle esposizioni, fra appassionati che si ubriacano di parole mentre i loro soggetti aspettano, chiusi in piccole gabbie, qualcuno che pur non essendo mai entrato una sola volta in un ovile, stabilisca qual’é il più meritevole.
Ritornando al convegno sul “Cane di Mannara”, debbo dire che l’organizzazione è stata eccellente, numerosi partecipanti, relatori simpatici e tanto di rinfresco finale. Ma la vera emozione l’ho provata quando sono poi riuscito ad incontrare alcuni autentici soggetti di proprietà del Dott. Dino Miceli di Monreale che con la moglie Rossella ed i figli, si prodigano ormai da anni per passione ad allevare questo cane, mantenendolo il più possibile come un tempo sia sotto il profilo della rusticità che del carattere. I cani che ho visto a casa del Dott. Miceli sono ancora rimasti meravigliosamente rustici come un tempo, diffidenti nei confronti degli estranei e con un’impeccabile morfologia da lavoro, l’unica che per me ha motivo d'esistere nei cani di questo tipo.
Io ed il Dott. Miceli di Monreale (Pa) – Grande appassionato ed esperto del “Cane di Mannara”.

Il Dott. Miceli, veterinario operante in una ASL della zona, è una persona umile quanto estremamente competente ed afferratissimo su un’infinità di dettagli di cinofila pratica. La sua professione lo porta ad essere spesso in contatto con allevatori, pecorai ed altre realtà rurali, ormai in via di estinzione e le cose che sa non le ha acquisite sul campo. Specialmente per i giovani cinofili credo che possa rappresentare un buon maestro.
Nessuno dei suoi cani ci ha consentito di essere avvicinato facilmente ed accarezzato, in quanto facevano tutti una buona guardia. Quasi da fare invidia a molti soggetti di cane da Pastore dell’Asia centrale che oggi s'incontrano in tutt'Europa e sui quali sono state costruite le storie più esotiche ed affascinanti ma che poi in pratica sono sempre pronti a relazionarsi con chiunque. Eppure era pieno giorno, il Dott. Miceli era lì presente, non credo proprio che li abbia mai addestrati, ma tutto funzionava perfettamente. Noi eravamo degli estranei e loro si comportavano normalmente come dovrebbero fare tutti i cani da guardia. Non sono servite giustificazioni, storie, leggende etc, in quanto i suoi cani hanno “parlato” da soli, dimostrando di saper fare bene i padroni di casa.
Ed è proprio a proposito di cani che sanno fare veramente bene il loro mestiere che vi voglio parlare di ARA, una mia SUPER femmina che contribuisce a tenere alta la bandiera del Turkmeno anche in Sicilia, in provincia Trapani, praticamente dall’altro lato dell'Italia.

Oggi ARA è di proprietà di Davide, un giovane imprenditore, laureato in Biologia marina, che però si occupa di portare avanti con tanta dedizione un bellissimo agriturismo di famiglia www.bagliocantello.it, immerso fra migliaia di ulivi impiantati su grande terreno vista mare nei pressi di Paceco, a pochi chilometri da Trapani e non molto lontano da Palermo.
Se andrete in Sicilia, vi consiglio di andare a visitarlo, troverete una sincera ospitalità familiare, senza troppi fronzoli ma assolutamente confortevole vista la moderna struttura creata per offrire il meglio ai suoi clienti. Ma non fate i “mascalzoni”, perché se iniziate a parlargli di cani da Pastore dell’Asia centrale, è anche possibile che lui si dimenticherà di farvi pagare il conto, tanta è la passione che nutre per i suoi animali!
Davide è ormai conosciuto da molti nell’ambiente cinofilo come una persona molto flemmatica ma alla quale non è assolutamente facile raccontare bugie sui cani. Da buon siciliano è caparbio quanto riflessivo e vi posso garantire che non gli sfugge nulla, nemmeno il dettaglio più insignificante, in più la competenza che ha maturato in anni di studi universitari gli permettono di approfondire scientificamente molti concetti sulle origini delle razze, sulla loro genetica, il comportamento, la storia e tante altre sfaccettature che quando si parla di cinofilia concreta, debbono corrispondere, viceversa si cade in banali fantasie di allevatori sprovveduti che lui spesso scova sul web e contesta senza troppi complimenti.

Lo spazio che Davide ha dedicato ai suoi 3 pastori dell'Asia centrale è molto vasto, tanto da poter spesso scorrazzare in branco e vivere praticamente ad uno stato semibrado, com'è la loro natura di autentici cane da pastore.

Davide si fidò di me già la prima volta che ci parlammo al telefono e nonostante io fossi risultato ben più esoso di altri che avevano cucciolate a pochi chilometri da lui, mi chiese di portargli giù in Sicilia un cucciolo che doveva essere innanzitutto molto diffidente. Si era ormai stufato di possedere cani di varie razze che si dimostravano disposti a correre in contro a chiunque si presentasse al suo cancello e adesso che si era appena trasferito a vivere nell’agriturismo, era giunto il momento di possedere un paio di cani che la guardia la sapessero fare bene, al di là delle tante mitologie.
Neanche a farlo apposta, mi era nato proprio in quel periodo un cucciolo che non sapevo a chi avrei potuto affidare, vista la sua estrema diffidenza e probabile futura difficoltà di gestione.
Ricordo che già da molto piccolo manifestava un incredibile serietà in ogni suo atteggiamento, quando arrivavo col mangiare non si avvicinava mai troppo alla recinzione, aspettava senza far baruffa il suo pezzo di carne ma, una volta acquisito, non permetteva più a nessuno dei suoi fratelli di potersi avvicinare.

Iniziò molto presto a fare la guardia, il suo nome era Demos che visto il suo "caratterino", noi trasformammo presto in “Demon”!
Era scampato per miracolo ad una brutta gastroenterite che mi aveva portato in allevamento un amico senza volerlo, pensavamo che non ce l’avrebbe fatta ed allora lo ricoverammo in una clinica qui della zona. Per alcuni giorni stette molto male ma poi riuscì a spuntarla e come ritornò a mangiare il primo pasto, i veterinari ci chiamarono presto per andarlo a recuperare, visto che a soli 4 mesi non risultava già più gestibile se non dalla mia famiglia che l’aveva cresciuto. Anche il giorno del viaggio ci fu una scena indimenticabile all’aeroporto di Torino, l’hostess che si sarebbe incaricata delle formalità per l'imbarco pensò male di infilare alcune dita attraverso la griglia del trasportino, probabilmente credendo che fosse uno dei tanti peluche che aveva incontrato sino a quel giorno. Si sentì subito un secco colpo di denti che fortunatamente andò a vuoto e la hostess rimase impietrita!
Appena arrivato a destinazione, “Demon” si mise in un angolo del recinto e per alcuni giorni non consentì a nessuno di toccarlo. Poi Davide e “Demon”, pian piano, diventarono gli inseparabili amici che sono tutt’oggi. L’amore che Davide prova per questo cane va oltre l’immaginabile e anche se continua a manifestarsi un cane un po’ particolare, lui non lo cambierebbe mai con nessun altro. Oggi “Demon” ha poco più di 2 anni ed è già un ottimo guardiano anche se il meglio deve ancora arrivare.
“Demon” in giorno di pioggia. Da autentico cane da pastore lui preferisce sempre prendersela tutta!

Davide mi ha già raggiunto alcune volte a Peveragno per conoscere meglio i miei guardiani ed in occasione di un CORSO BASE sul cane da guardia, mi aveva manifestato il desiderio di possedere una femmina molto forte che fosse andata bene per il suo maschio.

Io stavo crescendo la mia prima cucciolata di Orsa x Kayman ed avevo adocchiato una femmina che se la cavava già molto bene, nonostante fosse ancora cucciola e anche se non sapevo cosa avrebbe trasmesso ai suoi figli il mio Kayman, mai utilizzato prima di allora come riproduttore, notavo ogni giorno in quel soggetto qualcosa di speciale che mi faceva ben pensare a chi sarebbe diventata da grande.
Solitamente abbaiava già a chiunque si avvicinasse alla recinzione ma, proprio quando ci provò Davide, lei non fece nulla, manco un debole mugolio e quindi anche questa seconda volta lui dovette fidarsi ciecamente delle mie previsioni.
Io sapevo cosa trasmetteva Orsa ai suoi cuccioli, ero consapevole che Kayman mi avrebbe portato il sangue del mio grande Kimè, immaginavo che sarebbe diventata un’ottima guardiana coraggiosa, ma sinceramente non avrei mai potuto prevedere il suo impareggiabile temperamento.

Quando ARA difende il suo territorio, attacca chiunque si presenti e lo fa incessantemente senza tregua, più che una femmina da guardia, direi che sembra una tempesta. E’ una vera guerriera senza riserve. Il classico soggetto “Beta” che si scaglia contro il nemico senza pensarci troppe volte e senza curarsi di quali potrebbero essere le eventuali conseguenze dello scontro. Caratteristiche molto rare per una femmina così giovane!
Il suo compagno di branco “Demon” è invece l’esatto contrario, un cane che possiede la diffidenza ed astuzia del lupo e uno spirito auto-conservativo del vero Alfa-capobranco, debbo dire però che in Natura sarebbe proprio lui a sopravvivere mentre ARA, probabilmente, avrebbe vita breve proprio per la sua irruenza.
“Demon”, diffidente come un lupo.

"Demon" cerca spesso di contenerla, anche se ormai non gli è più possibile perché lei è la sua femmina e quindi non osa infierire più di tanto, la stessa cosa avviene nei branchi di lupi quando è proprio la femmina Alfa a “portare i pantaloni” e ordinare al maschio come dirigere il branco. Quindi anche a “Demon”, fra un calore e l’altro, non gli rimane altro che sopportare ARA così com’è. Lascia sempre che sia lei ad andare a “scornarsi” contro il nemico, mentre lui interviene solo quando crede sia necessario. Quando invece arriva il momento del pasto, "Demon" si dimostra il capo-branco assoluto ed indiscusso e spesso basta solo un suo sguardo per inibirla addirittura nel mangiare.

ARA è una delle tante femmine forti di carattere ed ottime guardiane che ho prodotto in questi anni di allevamento. Solitamente le femmine da pastore dell’Asia centrale si limitano solo ad abbaiare allo sconosciuto, senza osare più di tanto, addirittura molte risultano anche un po' timorose. Qualche maschio buono può invece capitare a chiunque, anche ai più novelli della cinofilia, ma ottenere femmine così determinate è possibile solo con un meticoloso lavoro di selezione sui riproduttori.
In ogni caso non credo che “Demon” sia poi così tanto entusiasta della sua compagna, ormai è diventato un irriducibile “maschio” siciliano che pretenderebbe più rispetto e l’ultima volta che l’ho incontrato a Trapani, mi ha preso da una parte e sottovoce ha esclamato: “Minchia, ma chi fimmina mi purtasti?!
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