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19/03/2013 - Il mio incontro con WERNER FREUND, Zoologo tedesco



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Werner Freund, zoologo tedesco morì il 9 Febbraio 2014. Quando lo conobbi aveva appena compiuto da poco 80 anni e in questi ultimi 40 aveva allevato oltre 70 cuccioli di lupo, dopo aver trascorso 17 anni della sua vita in compagnia di un orso. Dal 1966 al 1980 aveva organizzato svariate spedizioni per studiare al meglio tutti i segreti sul comportamento animale, fra le più note emergono quelle in: Uganda, Congo, Camerun, Guinea, Etiopia, Ecuador, Perù, Iran, Paraguay, Brasile, Nuova Guinea, Columbia, Sudan, Bangladesh, Birmania ed altri luoghi fra i più tribali del mondo. Werner Freund visitò nella sua vita le foreste più dimenticate che potessero esistere e accudì per anni tutti gli animali presenti nello zoo di Stoccarda, per poi scegliere i lupi come i suoi migliori compagni di vita.

 

Werner  Freund sosteneva che: “Per capire i lupi è necessario vivere e comportarsi come loro. E per poterlo fare bisogna guadagnarsi il loro rispetto”.

 

Da queste semplici considerazioni prese il via la sua avventura che nel 1972 lo portò a creare una riserva per i lupi nella foresta di Merzig, nel sud-ovest della Germania. Ma non si fermò qui: decise di vivere da lupo tra i lupi, condividendo con loro ogni momento della vita, caccia e pasto compresi. All'interno del gruppo, Werner Freund era il capobranco riconosciuto da tutti i membri. E come ogni leader che si rispetti, quando si trattava di mangiare era il primo a cibarsi della preda, strappando la carne cruda con i denti per ricordare la sua autorità, per poi lanciarla agli altri lupi che se ne cibavano seguendo la gerarchia del branco”.

 

Nel 1989 incontrò Konrad Lorenz, Premio Nobel ed inventore dell'Etologia, nei pressi di Vienna che gli disse: “Per capire gli animali non serve il titolo di studio ma gli occhi per osservare, la predisposizione per capire e tanta esperienza diretta. La vita dei piccoli animali si può studiare anche nei laboratori dell'università, perché basta guardare con un occhio, ma per il lupo serve qualcosa di completamente diverso. Ci vogliono due occhi aperti ed una delicata sensibilità!". Da quel giorno Werner iniziò la sua totale dedizione al predatore selvatico fino a creare l’attuale Wolfspark Werner Freund, una riserva di 10 ettari di foresta in cui oggi vivono 29 esemplari di svariate tipologie di lupi, in particolar modo quelli artici.

 

Incontrare personalmente Werner Freund non è stato facile, anzi sembrava proprio che questo non potesse avvenire ma, dopo svariati tentativi, ce l’abbiamo fatta, specialmente per merito del mio amico Paolo, un ingegnere italiano cresciuto a Zurigo che ci ha aiutato in ogni nostra difficoltà. E credo proprio che questo incontro rimarrà per sempre nei miei ricordi come uno dei più difficili, ma anche dei più significativi.

 

Werner Freund era l’anti-divo per eccellenza ed i suoi tanti anni dedicati ai lupi, credo l’avessero fatto diventare come loro: astuto e diffidente, quanto selvatico e schivo da ogni cosa che non conosceva. Ma superato il primo impatto, si presentava come un uomo VERO di grande semplicità, credo la stessa che gli avesse insegnato la Natura in tutti i suoi anni.

Io non avevo mai visto quella puntata della trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” condotta da Licia Colò dove Werner Freud era stato ospite tempo fa. Né mi ero mai accorto di alcuni articoli che gli avevano dedicato le varie riviste che trattano “scienza e natura”, descrivendolo come il più esperto “uomo-lupo” di tutti tempi, ma quando sappi che esisteva un altro mio potenziale Maestro, non esitai a fare ancora una volta le valige per andare a incontrarlo.

 

Cliccando sui link che troverete qui in fondo, potrete seguire le varie puntate del mio racconto su tutte le “peripezie” che dovetti affrontare prima di potermi sedere nel salotto di casa sua, dove parlammo di lupi e di quanto si potesse applicare nel rapporto con i cani, anche se lui non amava molto parlare dell'animale domestico, poichè non si considerava un esperto. 

 

Questa incontro con Werner Freund ha sicuramente arricchito molto la mia esperienza di cinofilo, in quanto sono sempre più convinto che “per conoscere meglio il cane, bisogna innanzitutto studiare a fondo il lupo”, il suo indiscutibile antenato.

 

Non importa se oggi la maggior parte delle persone vogliono che il cane diventi una sorta di "umanoide" simile a loro, per vivere bene, lui ha invece la pressante necessità che noi ritorniamo a rispettare le sue esigenze di autentico animale.

 

"Voler bene ad un cane NON significa trattarlo come fosse nostro figlio, bensì sforzarsi a diventare noi il suoi veri genitori adottivi, senza però MAI dimenticarsi che lui appartiene ad una specie molto diversa dalla nostra".

 

Cliccare QUI per leggere la 1a Parte.

 

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