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19/10/2015 - NURA: …tutt’altro che una “pecora nera”!



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NURA è nata 18 mesi fa da una coppia di ottimi cani da pastore dell’Asia centrale da lavoro.

 

 

La madre Laucky (nella foto sopra), ottima femmina anti-lupo, era figlia di Neera (sorella di Annibal) x Iran (figlio di Kimé), mentre il padre Faruk (nella foto sotto)

 

 

era figlio del grande Curuc (nella foto sotto), uno dei più forti cani da pastore mai esistiti in tutta la Transilvania.

 

 

Come in tutte le cucciolate, anche in questa avevo selezionato alcuni soggetti da destinare alla guardia della proprietà contro le intrusioni dei malviventi, mentre avevo capito, fin dai primi mesi, che NURA sarebbe stata molto più idonea ad occuparsi della custodia di un gregge.

 

 

Quando NURA uscì dal mio allevamento aveva poco più di 3 mesi: l’avevo destinata a un pastore salito in montagna con il suo gregge. Lo scopo era quello di crescerla con le pecore per poi accoppiarla in futuro con i suoi cani da guardiania, ottenuti dall’incrocio di due femmine di Maremmano-Abruzzese con un maschio di Cane da Montagna dei Pirenei (Patou).

Questa persona mi era stata presentata da un amico e, volendo fare bella figura, avevo scelto proprio NURA, la quale si dimostrava già da piccola una femmina pacifica con le persone ma assolutamente determinata con gli altri suoi fratelli.

Ricordo che mi alzai un mattino molto presto per incontrare “al buio” il pastore che stava salendo in alpeggio, lui la mise sul suo furgone e poi partì per la montagna dove l’avrebbe condotta nei pascoli.

 

Non ebbi più notizie di NURA per parecchi mesi, poiché in quei luoghi sperduti il telefono cellulare non prendeva e quindi non mi fu mai possibile comunicare col pastore, inoltre lo stazzo era raggiungibile solo tramite un sentiero e dopo alcune ore di cammino. L’amico che avevamo in comune non mi aveva mai detto nulla e quindi aspettai il momento in cui il gregge scese più a valle in autunno per raccogliere informazioni su come si era comportata la cucciola ormai cresciuta.

 

 

A volte si pensa di fare un piacere ai pastori, dando loro un cane capace di contribuire alla custodia del gregge, considerato l'aiuto che può offrire nel difendere gli animali dai predatori, ma non sempre questo gesto di generosità viene interpretato nel migliore dei modi. In pratica, io avevo ceduto NURA a quella famiglia, innanzitutto per fare un favore all’amico che avevamo in comune, mentre loro l’avevano probabilmente accettata solo perché non avevano osato sottrarsi.

 

Arrivò il giorno in cui il gregge scese a valle e seppi che stava pascolando poco lontano da casa mia, così non esitai a recarmi sul luogo per sapere come stava la cucciola e come se l’era cavata con le difficoltà della montagna.

Non ero ancora sceso dalla mia auto che la madre del pastore iniziò già a canzonarmi ad alta voce in presenza di varie persone che si trovavano sul posto: “Bella cagna che ci hai portato, riprenditela pure, questa non va bene nemmeno per far la guardia alle pagnotte! Altro che cane anti lupo, lei non vuole stare con le pecore, anzi, non si è mai mossa dalla porta della nostra baita! Non voglio nemmeno tenerla in azienda poiché ho anche paura che mi mangi le galline, riprenditela pure che noi non sappiamo cosa farne!”.

 

 

Queste dichiarazioni suscitarono fragorose risate fra le varie persone presenti, tanto che la signora stessa fu invogliata a continuare ancora, rincarando ulteriormente la dose a mio sfavore.

Vi lascio immaginare la mia mortificazione: io avevo creduto di fare un favore a questi signori (tant’è che l’avevo ceduta gratuitamente pur essendo una bella femmina, sana e provvista sia di vaccini che di microchip), mentre la mia cucciolona, che io avevo dichiarato essere eccellente, veniva ora criticata senza mezzi termini e senza farsi il minimo scrupolo sulla misera figura che stavo facendo. Rimasi molto male per l’accaduto, poiché se io fossi stato al posto della “pastora”, avrei scelto di dire queste cose in privato e solo al diretto interessato. Mi vennero anche in mente alcuni favori che avevo fatto a questa famiglia pochi mesi prima (oltre ad aver donato la cucciola), quindi sinceramente non mi sarei mai aspettato una reazione tale, ma accettai in silenzio l’umiliazione e pensai piuttosto a cosa avevo sbagliato nel valutare il cane che avrei pensato poter diventare un soggetto di punta nella difesa di quel gregge.

 

Tornai il giorno dopo per riprendermi NURA, passando però prima dall’amico Graziano (un pastore col quale collaboro da tempo per lo studio dei miei cani da gregge) e gli chiesi di accompagnarmi. Giunto sul luogo domandai al pastore che mi avrebbe restituito NURA se poteva metterla un solo minuto all’interno della rete, dove si trovavano tutte le sue pecore e i suoi cani da pastore. Non appena i cani adulti la videro entrare, si avvicinarono immediatamente e la costrinsero a sottomettersi, cosa che lei non poté evitare essendo ancora molto giovane e in netta minoranza. Capii in quell’istante che lei non aveva mai fatto parte di quel branco e immaginai cos’era accaduto: nessuno di quella famiglia si era impegnato minimamente ad inserire la cucciola in quel branco di cani adulti, sorvegliando per un po’ di giorni che la volessero accettare, tant'è che NURA non aveva avuto alternativa per sopravvivere se non quella di allontanarsi e stazionare di fronte alla baita dove si sentiva più protetta e dove giaceva l’unica fonte di cibo disponibile.

 

 

Pregai Graziano di inserire NURA nel suo gregge per un po’ di tempo, poiché credevo fermamente nelle qualità di quella cucciola e avrei quindi voluto studiare con calma ogni suo atteggiamento.

La prima cosa che notai fin dai primi giorni fu quella che, ogni volta che uno dei cani adulti di Graziano si avvicinava, lei si allontanava rapidamente dal gregge abbandonandolo all’istante, anzi, appena poteva, tentava addirittura di uscire dal cortile della sua azienda: aveva imparato che per sopravvivere e tutelare la sua incolumità era molto meglio tenersi lontana dalle pecore, l’esatto contrario di quello che avremmo voluto ottenere noi e di ciò che dovrebbe fare un qualsiasi cane da pastore.

 

Fortunatamente arrivò presto l’inverno e NURA non ebbe alternative se non quella di trovar rifugio all’interno dell’ovile di Graziano dove, 

 

 

fra l’altro, si dimostrò subito molto affidabile sia con le pecore che con gli agnellini nati in autunno e che ora stavano crescendo al fianco delle loro madri.

 

Passò anche la primavera e arrivò nuovamente il momento di ripartire per i pascoli dove NURA avrebbe avuto l’ultima chance per dimostrare di essere un buon cane da pastore, oppure sarebbe stata esentata definitivamente dalle sue funzioni di cane da guardiania anti-lupo!

 

Dopo i primi giorni in alpeggio, il pastore rumeno che custodiva il gregge di Graziano, iniziò anche lui a lamentarsi del comportamento di NURA, dicendo che, ogni volta che ordinava ad uno dei suoi cani “toccatori” di radunare le pecore, la giovane femmina lo seguiva causando la dispersione del bestiame.

Sembrava proprio che NURA non fosse destinata a svolgere nella sua vita quella mansione di cane da gregge per la quale l’avevo scelta e continuavo ancora a dichiararla molto portata!

 

Questa volta però, dovendo avere a che fare con Graziano, persona dalla quale godo di ottima stima per la mia esperienza cinofila sui cani da pastore, fu molto più facile convincerlo ad aspettare ancora un po’ prima di prendere qualsiasi decisione definitiva: in fondo NURA avevo solo poco più di un anno!

 

Per valutare le sue prestazioni, la maturità di un cane è importante quanto quella di un uomo. A 1 anno di età, il cane non è più maturo di un bambino di 8/10 anni, mentre a 2 anni può essere paragonato solo ad un adolescente di 16 anni. Eccezioni a parte, fino al raggiungimento dei 4 anni non è mai possibile pretendere che un soggetto sappia svolgere bene il suo lavoro.

 

 

Oggi, a soli 18 mesi, NURA non si stacca più dal gregge e non si sogna nemmeno di rincorrere le pecore, in compenso quando arriva il lupo dimostra già il suo coraggio nel sapersi schierare in prima fila!

 

 

Per un cinofilo che si occupa di cani da lavoro, collaborare con i pastori è molto costruttivo, credo non esista sistema migliore per capire nei dettagli ogni comportamento della specie canina. Potrei quasi definire il gregge come la più sofisticata università cinofila che si possa frequentare! Nello stesso tempo è molto faticoso, poiché la vita al fianco di questi personaggi non è mai semplice.

I pastori hanno una considerazione molto bassa del cane, in pratica l'animale deve solo servire l’uomo e mai creare il minimo problema di gestione. Ancora oggi, in Abruzzo sono più i cani che vengono impiccati o presi a fucilate per aver commesso un errore che quelli che riescono a invecchiare e dimostrare quanto valgono! Spesso non si dà nemmeno il tempo all’animale di maturare che già lo si giudica e lo si vuole sopprimere. Non per nulla in quegli ambienti i cani da pastore sono ancora tutti sprovvisti di regolare microchip: risulta molto più facile disfarsene! Sono ormai secoli che l’Italia è divisa in due parti: da un lato c'è chi è asfissiato dall’obbligo di applicare ogni minima regola imposta dallo Stato e dall'altro chi invece continua a fregarsene senza mai portarne la minima conseguenza!

 

 

Oggi NURA è la migliore fra le femmine che possiede Graziano: agile, instancabile lavoratrice, coraggiosa, determinata, rispettosa della gerarchia di branco, estremamente tollerante con le pecore e con gli agnelli, oltre a manifestarsi tanto rustica da poter vivere per giorni sotto la pioggia pur di non abbandonare il gregge che protegge.

 

Eppure mi era stata restituita dal primo pastore che l’aveva giudicata completamente inutile e stava quasi rischiando addirittura di essere scartata una seconda volta!

 

 

Servirebbe molta più cultura cinofila fra i pastori di oggi.

Il ritorno del lupo ha preso tutti alla sprovvista, sia allevatori che istituzioni e sul cane idoneo per contrastarlo non si conosce ancora quasi nulla, né tanto meno i vari funzionari delegati dallo Stato possiedono la minima esperienza necessaria per poter istruire chi lo deve utilizzare.

 

Se non si inizierà velocemente a conoscere il VERO cane da guardiania anti-lupo (assolutamente diverso da quelli che lo sono "solo in teoria”), anche in Italia si dovrà partire presto con i piani di abbattimento dei lupi come ha appena istituito la Francia per proteggere la pastorizia. Si continua a farne una questione di “razze” canine, tant'è che la Francia ha appena fallito con i suoi Patù – Cane da montagna dei Pirenei - così come l’Italia lo sta facendo con i suoi cani Maremmano-Abruzzese, per i quali scorrono invece fiumi di contributi e convenzioni di ogni tipo.

 

 

Si crede di poter allevare anche il cane da guardiania con le crocchette, per poi opporlo ridicolmente al lupo che sopravvive uccidendo le sue prede; si vuole educare i cani da guardiania a rispettare i turisti (non so come!), piuttosto che istruire questi ultimi su come comportarsi quando incontrano un gregge e si continua a radunare ogni anno i pastori organizzando inutili meeting pilotati da chi ha vari interessi economici nascosti. Non credo che continuando in questa direzione si potrà mai risolvere il grave problema delle predazioni che  penalizzano da anni i pastori che portano i loro animali in alpeggio.

 

Il vero cane da guardiania anti-lupo non appartiene mai ad una razza in particolare (come invece tutti vogliono far credere), anzi, più si imbastardisce è più dimostra prestazioni eccellenti (basterebbe voler imparare, con un po' di umiltà, da chi vive in quelle parti del mondo dove il lupo non ha mai cessato di esistere!). In ogni cucciolata di una qualsiasi razza o di meticci, solo pochi dei cuccioli nati risultano idonei per il difficile lavoro anti-lupo ed è proprio il compito dell’allevatore capire queste doti: non serve acquistare un cucciolo qualsiasi solo perché appartenente a una specifica razza tanto reclamizzata!

 

 

Fortunatamente NURA c’è l’ha fatta a farsi conoscere per quanto vale, anche se oggi è solo all’inizio della sua carriera di cane anti-lupo, e credo proprio che in futuro possa diventare una fattrice di spicco per la selezione di quei VERI cani da guardiania di cui i pastori necessitano.

 

Per sopravvivere in montagna con le pecore, non è il caso di uccidere i lupi come molti sostengono, basta invece possedere dei buoni cani da guardiania oltre a capire come allevarli e gestirli nel migliore dei modi!

 

Cliccare QUI per vedere il Filmato di NURA.




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