Appena si entra nel cortile dell’azienda agricola “IL FORLETTO” di Allaria Franco, situata a Murazzano CN, nell’Alta Langa piemontese, si respira immediatamente quell’autentica passione per gli animali e per la campagna che il suo titolare nutre da sempre. Franco è un “omone” alto e di struttura robusta, di professione impresario edile ma con antiche origini contadine, tanto da aver investito molti dei suoi risparmi in quello che oggi considera il suo “Paradiso”: un attrezzato allevamento di pecore da latte di razza “Delle Langhe” con le quali produce, con la costante collaborazione di sua figlia Valentina e un aiuto dell’altra figlia Serena e della moglie, il classico formaggio di Murazzano dal gusto delizioso.
Murazzano è un centro famoso per il suo formaggio, la “Tuma di Murazzano”.
Il giorno di mercato, con un cesto coperto da un asciugamano a quadretti, un tempo le donne dell'Alta Langa si recavano a Murazzano. Partivano, chi a piedi, chi in bicicletta, le più fortunate anche in corriera, per andare a vendere le loro "tume" ai negozianti che le avrebbero portate ai negozi delle città della pianura, fino a Torino. Le donne non solo si recavano al mercato a vendere per pochi soldi il formaggio fatto in settimana e acquistare così indispensabili generi alimentari, ma si occupavano anche della mungitura. La storia della "tuma" prodotta nelle Langhe cuneesi è strettamente legata alla storia delle donne di questa terra, alle quali toccavano la cura delle pecore, la produzione e la vendita del formaggio. La sua storia però è anche legata a quella del Comune di Murazzano, antico centro di produzione e commercio. La prima "Mostra concorso delle robiole", fu organizzata all'inizio degli anni '60.
Nel 1982 il Murazzano ha ottenuto il riconoscimento nazionale DOC e successivamente il riconoscimento europeo DOP. E' stato costituito e riconosciuto ufficialmente nel frattempo il consorzio per la tutela del formaggio Murazzano con lo scopo di promuovere e salvaguardare questa tipica produzione casearia della provincia di Cuneo.
Vi consiglio di assaggiare le “Tume” di Franco e Valentina (0173/791433 – 334/3221673), andate a visitare la loro Azienda, oppure fatevene spedire qualcuna al vostro domicilio, ….sono sicuro che vi piaceranno molto!
Dal cortile dell’allevamento di Franco è possibile godere di un bel paesaggio costituito da un’immensa conca verde, prevalentemente recintata, dove gli ovini vengono spesso lasciati liberi di pascolare. Il gregge di Franco è costituito da oltre 300 pecore, belle, in forma e ben tenute, alcune addirittura campionesse di bellezza, dalle quali l’azienda ricava circa 400 quintali di latte ogni anno.
E’ curioso ammirare il contrasto che emerge fra Franco, uomo di mezz’età, apparentemente burbero e ormai un po’ acciaccato dai tanti anni di lavoro e la dolcezza di Valentina, giovane, fresca, graziosa e piena di progetti, tutti rivolti a continuare l’azienda agricola del padre. Sono padre anch’io e questi risvolti non mi lasciano mai indifferente!
Oltre che dal buon vino, dal tartufo, dalle nocciole, dal torrone, dai formaggi e da tanti altri prodotti tipici del luogo, le colline delle Langhe sono anche caratterizzate da frequenti giornate di nebbia autunnale che, specialmente verso sera e di mattino presto, creano le condizioni ideali per le predazioni da parte dei lupi che hanno iniziato a popolare le parti più alte della zona e dei quali si pensa arrivino da alcune valli circostanti, dove si sono stanziati e si riproducono ormai da anni.
Il giorno che Franco mi telefonò per raccontarmi la triste vicenda, era molto amareggiato quanto demoralizzato: proprio nella sua “conca verde”, dove si era organizzato per godersi le tante pecore al pascolo, erano arrivati i lupi di notte per uccidergliene alcune, così com’era stato confermato dal veterinario della ASL locale.
Non avendo ovviamente esperienza con questa tipologia di predatori, la prima soluzione alla quale aveva pensato Franco per difendersi era stata quella di costruire una grossa trappola, fatta a gabbia, all'interno della quale aveva deposto i resti di una pecora appena uccisa, con l’ingenua speranza che il lupo fosse ritornato, tanto da poterlo catturare (…e magari portarlo alle Guardie Forestali!).
I lupi però sono “lupi” e nelle trappole ci vanno solo di rado e non certamente se così rudimentali, tant’è che ancora oggi in quella gabbia ci sono soltanto i pochi resti scarni di quella pecora mentre i lupi continuano a scorrazzare liberi nei boschi per poi farsi sentire quando avvertono i morsi della fame, mettendo a segno i loro colpi.
Noi del CISCAL – Centro Italiano Selezione Cani Anti Lupo, iniziativa voluta dalla Federazione Italiana Cani da Guardia per soccorrere GRATUITAMENTE tutti i pastori che incontrano REALI difficoltà contro le predazioni dei selvatici, in continua espansione sulle montagne italiane, è ormai da anni che cerchiamo di migliorare la convivenza fra i lupi e gli allevatori che spesso ne debbono subire le conseguenze. Essendo assolutamente convinti che non esiste altra soluzione se non quella di dotarsi di VERI cani Anti Lupo (a dir la verità, molto diversi da quelli spesso adottati per il semplice scopo di “raggranellare” qualche contributo europeo in più), dove ne vediamo la necessità li cediamo volentieri, cercando poi anche di consigliarli su come crescerli e gestirli nel modo migliore. (Ancora prima che esistesse il CISCAL, sono ormai più di 13 anni che personalmente fornisco gli allevatori di tutta la penisola di cani capaci di tenere lontani i lupi dal bestime condotto nei pascoli a foraggiarsi).
Accompagnato da un mio collega, feci quindi un primo sopralluogo per vedere come Franco aveva organizzato il suo allevamento, quali potevano essere i punti nevralgici dove il lupo riusciva a sottrargli il bestiame e, dopo pochi giorni, ritornai con due cuccioloni di circa 8 mesi di cane da pastore dell’Asia centrale, per poi aggiungerne successivamente un altro, maschio di 2 anni, che aveva già maturato alcune esperienze con il gregge in altri pascoli italiani.
Attualmente, il capobranco dei cani che custodiscono le pecore di Franco è MALIK (nella foto sopra), un cane da pastore dell’Asia centrale, figlio dell’ormai mitico cane anti lupo Gobi, oggi di proprietà di un pastore della Valle Pellice (To) e di una femmina anch’essa con esperienza diretta nella protezione del bestiame contro i lupi.
MALIK è un ottimo soggetto: molto equilibrato con le pecore e agnelli che custodisce, poco aggressivo ma diffidente delle persone estranee che si avvicinano al gregge, così come intollerante nei confronti degli animali che considera un pericolo.
Non credo esistano molti cani – anche se radunati in branco – che sarebbero capaci di avvicinarsi alle sue pecore con troppa facilità, così come un solo lupo rischierebbe di portarne delle serie conseguenze qualora decidesse di provare a sottrargli il bestiame. Conosco molto bene questo cane, poiché lo presi da cucciolo dal gregge in cui vivevano i suoi genitori e lo allevai fino a circa un anno in una recinzione del mio allevamento: è un animale molto pacato ma altrettanto determinato e, quando decide di reagire, non teme troppi rivali!
Al lavoro con lui c'è BAJKAL (nella foto sopra), un maschio di pastore dell’Asia centrale, più giovane ed ancora totalmente sottomesso al suo “capo”, anche se non so per quanto tempo potrà mantenersi stabile questa gerarchia, essendo BAJKAL il nipote del mio grande “Senegal” (arrivato nel mio allevamento dopo aver trascorso 5 anni in Transilvania, senza aver mai conosciuto sconfitte fra i cani da pastore di quella zona adiacente alla foresta più popolata da lupi di tutto il continente europeo). Nel mio allevamento, BAJKAL era molto dominante sui suoi fratelli e dimostrava già spiccatamente un’innata gelosia per tutto ciò che potesse costituire la sua riserva di cibo.
Infine ASTRA (nella foto sopra), una femmina anch’essa di razza pastore dell’Asia centrale, nata da una genealogia di cani che hanno lavorato per tempo nei pascoli più “tribali” delle montane abruzzesi, così come nipote di altri cani anti lupo provenienti da alcuni pastori dell’Est europeo. Ottima segnalatrice del pericolo e sempre all'erta su chi si sta avvicinando al suo gregge.
I cani che hanno oggi in dotazione Franco e Valentina sono ancora molto giovani e, anche se nessun soggetto con meno di 4 anni può essere considerato “Anti Lupo”, a detta dei loro padroni, questi 3 “cuccioloni” donati dal CISCAL – FICG sono già riusciti fino ad oggi a tenere ben lontani i predatori dal gregge, tanto da non aver più dovuto subire predazioni, avvenute ancora invece in altre zone circostanti.
Capire a fondo i cani Anti Lupo e imparare come gestirli a dovere, compresa l’abilità di motivarli quotidianamente nella loro mansione di difensori, non è per nulla facile e richiede molta esperienza.
Con i cani da pastore, Franco e Valentina sono ancora un po' alle prime armi ma hanno tanta passione per gli animali in generale e quindi sono sicuro che impareranno presto.
L’azienda agricola “IL FORLETTO” è la vita di questa famiglia e i prati dove pascolano le pecore è la loro terra dalla quale non si staccheranno mai.
A testimonianza di quanto sto affermando, basti pensare che Franco, già alcuni anni fa, ha pensato di costruirsi questa piccola cappella dove ambisce siano un giorno deposte le sue ceneri: se non è attaccamento alla terra questo!
Franco considera ovviamente suo tutto quanto si trova nell’area dell'azienda, ne è geloso, anche perché se lo è sudato con anni di duro lavoro ed è quindi comprensibile che non voglia farselo sottrarre da nessuno, tanto meno dai lupi che spesso adocchiano il suo bestiame.
CLICCARE QUI per visionare il Filmato dei cani di Franco e Valentina.
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