CAO - CENTRAL ASIAN OVCHARKA – CENTRAL ASIAN SHEPHERD DOG - GUARD DOG - ALABAI - ALABAY
Dopo aver salutato la mia “imposta” guida turkmena, alle porte della frontiera, iniziammo tutte le procedure per uscire dal Turkmenistan ed entrare in Uzbekistan. Sarebbero troppo lunghe da raccontare tutte le traversie e le varie difficoltà, in breve posso solo dire che fu un ottimo consiglio, quello di Abdullah: “Sorridi sempre a tutti ed in ogni occasione, sappi che per un futile motivo, loro potranno trattenerti anche per 48 ore”.
La procedura per uscire dal Turkmenistan, è complicata e si ha che fare con ragazzi armati di kalashnikov dallo sguardo completamente ostile, sia che si tratti di poliziotti, con un buffo cappello, grande quanto una “parabola satellitare”, sia che siano semplici militari in tuta mimetica. Lì, non ride mai nessuno! Quando si entra nella zona di frontiera, ti aprono manualmente un cancello di filo spinato ed appena oltrepassata quella barriera, si ha l’impressione di essere completamente indifesi e che nessuno potrà aiutarti ad uscire da eventuali guai improvvisi. Passata la frontiera turkmena, ti sbattono fuori lungo una strada di circa 2/3 kilometri, che attraversa la famosa “terra di nessuno” e nessuno si occupa di te. I più poveri la percorrono a piedi, carichi di bagagli, chi dispone di circa 3 dollari, può approfittare di un camion militare che passa saltuariamente e gli autisti arrotondano la giornata, permettendo di salire nel cassone posteriore fra alcuni bagagli accatastati.
Arrivati alle porte dell’Uzbekistan, le cose non cambiano di molto, si viene accolti da alcuni militari, sempre provvisti del “simpatico” kalashnikov e si passa in più reparti dove numerose persone in divisa, si occupano di te e dei tuoi bagagli, aprendoli e facendoti un sacco di domande, molte delle quali, credo per semplice curiosità.........
E' DISPONIBILE IL MIO
LIBRO FOTOGRAFICO
PER ORDINARLO CLICCARE QUI
|